Per settimane le abbiamo tentate tutte, ma niente, Vincent (il porco rosso travestito da gatto che ormai ha deciso di stabilirsi in pianta stabile dentro casa) continuava a fare pipì ovunque tranne che dove avrebbe dovuto!

Ogni sera andavo a dormire pensando “è il mio lavoro, ho risolto questo tipo di problema decine di volte per altre persone, non è possibile che non riesca a trovare una soluzione per me!”, e puntualmente ogni mattina scendevo dal letto appoggiando i piedi su una pozzanghera di pipì gentilmente regalata sul pavimento da Vinni durante la notte. Abbiamo aumentato le lettiere, abbiamo usato tutti i trucchi possibili per pulire eliminando l’odore di pipì, ho inserito ciotoline d’acqua laddove andava a sporcare (i gatti, di solito, non fanno i loro bisogni dove bevono… di solito…), ho utilizzato diversi tipi di cassettine, diversi tipi di sabbiette, ho ragionato su tutte le possibili fonti di stress, niente da fare, quando la natura chiamava lui la faceva bello comodo lì dove si trovava.

Gli altri abitanti umani della casa cominciavano a dare segni di insofferenza, mi rendo conto che non è esattamente piacevole rientrare in casa e dover fare un percorso a ostacoli scavalcando lettiere ed evitando pipì per arrivare fino al salotto, così mi sono fermata a ragionare: Vincent è un gatto vissuto allo stato brado per non si sa quanto tempo, ha una malattia che lo porta purtroppo ad avere un funzionamento renale anomalo e quindi a produrre una quantità di pipì enorme, per lui non è affatto naturale entrare in una cassettina per fare i suoi bisogni, lui è abituato a scavare in terra, e quindi… mi si è accesa la lampadina! Ho eliminato la classica lettiera con sabbietta che avevo sistemato nei giorni precedenti, ho acquistato il sottovaso più grande che ho trovato (si, un sottovaso, quelli per le piante rotondi con il bordo basso, di dimensione ciclopica, credo che ci starebbe pure un vaso per Baobab), l’ho piazzato in casa nella zona lettiere e ci ho messo dentro uno strato sottile di brecciolino molto simile a quello che si trova fuori in giardino, ho atteso con grandi speranze e finalmente voilà! Vincent è andato a fare pipì dentro il sottovaso!

Se ci penso adesso, in fondo era semplice, bastava entrare nei suoi panni per capire che la cosa più naturale per lui era fare pipì in uno spazio largo con della terra e dei sassetti, così come era abitutato all’aperto, ma quando una situazione la si vive dall’interno inevitabilmente l’obiettività va un po’ a smarrirsi. Ora il porco rosso è qui seduto davanti al computer mentre scrivo, con l’aria soddisfatta di chi finalmente è in pace con il mondo, e io mi trovo a doverlo ringraziare ancora una volta per avermi insegnato un’altra importantissima lezione: se si vuole aiutare davvero qualcuno, bisogna imparare a mettersi nei suoi panni e a rispettare le sue necessità!

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