Una serata come tante qui al Centro Miciolandia, scendo nel bosco per andare dai Mici della Colonia e sento l’inconfondibile richiamo della civetta, quel suono assolutamente particolare che ti affascina e ti mette i brividi al tempo stesso. Penso alla giornata che è appena trascorsa, tutti che festeggiano San Valentino, tutti che parlano di amore, una ventata di positività in un mondo sempre schiacciato dalle brutte notizie, penso a quanto sono fortunata perché sono circondata da amore ogni giorno e non un amore qualunque, l’amore di tutte le creature con cui ho la fortuna di convivere e che rendono la mia vita piena di emozioni ed esperienze che mai avrei immaginato. Da bambina sognavo di diventare un super eroe, uno di quelli che salva il mondo dalle ingiustizie e protegge la vita di tutti, poi si sa, crescendo i sogni tendono a svanire, ma qualcosa di quel desiderio di bambina è rimasto in ogni volta in cui mi impegno a non ledere i diritti di un altro essere vivente, ogni volta in cui mi metto in gioco per comprendere le emozioni di un animale che sceglie di condividere un pezzo della sua vita con me. Mentre faccio questi ragionamenti, i gatti mi circondano, c’è chi mi osserva da lontano e chi mi si struscia sulle gambe, c’è Pippo che tenta amorevolmente di uccidermi passandomi tra le gambe mentre scendo le scale di pietra e c’è la Mimmi che mi annusa i capelli mentre metto acqua fresca nelle vaschette, è buio e l’unica luce che spezza l’oscurità proviene dalla piccola lampada da minatore che ho in testa. Mi accorgo che la civetta ha smesso di cantare, penso che forse la mia presenza l’ha disturbata ma non faccio in tempo a finire il pensiero che mi trovo davanti, proprio di fronte a me, sul ramo di un albero, due occhi grandi che mi fissano… il cuore fa sempre un sobbalzo quando ci si trova davanti all’improvviso un animale che non ci si aspetta, ancora di più se ci si trova di notte in un bosco! Sono lì, ferma impalata a guardare negli occhi quello che, ora che lo vedo chiaramente, non è una civetta  ma un allocco anche piuttosto grande, che mi guarda con un’aria perplessa (ma in realtà l’allocco ha sempre un’espressione un po’ perplessa…), pochi secondi, giusto il tempo di godermi quello spettacolo inaspettato quel tanto che basta per sentirmi di nuovo un super eroe, e l’allocco vola via in tutta la sua bellezza. Ritorno verso casa, felice come una bambina, mentre apro il portone sento di nuovo in lontananza il verso dell’allocco, “buona vita anche a te!” penso, ed entro in casa.

Che siate allocchi, gatti, umani o super eroi… Buona festa dell’Amore a tutti!

[ la foto non è mia, come al solito non ho mai una macchina fotografica con me quando serve! Questa foto è tratta dal sito www.ivnvechtplassen.org ]

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