La definizione “pet therapy” indica un insieme di attività legate all’interazione tra l’uomo e l’animale ed è di per sé una definizione molto generica che può raccogliere molteplici situazioni e tipologie di interventi; la definizione corretta delle attività in cui si collabora con degli animali è Animal Assisted Intervention (AAI), cioè Interventi Assistiti con Animali (IAA).

All’interno degli IAA ci sono attività di diversa natura:

  • TAA (Terapie Asisitite con Animali) in cui la relazione con l’animale è un affiancamento ad una terapia specifica in situazioni di patologie fisiche e mentali. Lo scopo è quello di aiutare l’umano a migliorare la sua condizione anche grazie all’interazione guidata con animali. Questo tipo di interventi si svolge sempre in equipe con medici e operatori del settore specifico della patologia con cui ci si relaziona.
  • EAA (Educazione Assistita con Animali) in cui l’incontro con l’animale è occasione di apprendimento e miglioramento della relazione uomo-animale e di incentivo all’apprendimento in generale. Può essere rivolta ad una vasta tipologia di individui, sempre in equipe con educatori ed operatori del settore in cui si interviene.
  • AAA (Attività Assistite con Animali) in cui si creano situazioni meno strutturate di interazione libera con l’animale a scopo ludico e ricreativo in collaborazione con gli operatori di settore.

Ci sono alcuni punti su cui spesso si crea confusione e gli IAA vengono interpretati in maniera sbagliata, vediamo dunque di chiarire questi malintesi:

  • Negli IAA si usano gli animali per il benessere umano: FALSO! Negli IAA il primo pensiero deve sempre essere rivolto al benessere dell’animale ed al rispetto delle sue caratteristiche etologiche. L’animale non è uno strumento, è un compagno con cui condividere un’esperienza che deve risultare positiva per entrambe le parti, umana ed animale. In nessun caso è permesso forzare l’animale all’interazione contro la sua volontà.
  • Il cane va bene per tutte le situazioni: FALSO! Ogni cane è un individuo unico con il proprio carattere e le proprie esigenze, quindi il singolo soggetto può trovarsi perfettamente a suo agio ad interagire, ad esempio, con i bambini ma potrebbe sentirsi a disagio nell’interazione con gli anziani. Prima di elaborare un progetto di IAA è indispensabile valutare attentamente quale sia l’individuo animale più adatto a vivere quella determinata situazione, e soprattutto è fondamentale dire di no se la situazione può in qualunque modo creare disagio al nostro compagno animale. Questo discorso vale per ogni specie animale che si voglia prendere in considerazione.
  • Tutti gli animali vanno bene per tutte le situazioni: FALSO! Le diverse caratteristiche etologiche fanno sì che alcuni animali si trovino meglio in determinate situazioni, mentre altri in altre. E’ evidente che un coniglio non può avere le stesse necessità e reazioni di un cavallo, sarà quindi compito dell’operatore di IAA scegliere gli interventi più adatti per non mettere il proprio compagno animale in situazioni di disagio. Lo scopo è di creare un’interazione positiva e propositiva per tutti!
  • Cane e gatto sono simili: nulla di più FALSO! Il cane ed il gatto sono profondamente differenti, hanno caratteristiche etologiche molto diverse e di conseguenza hanno esigenze molto diverse. Sarebbe impensabile creare progetti di IAA uguali per un cane e per un gatto, inevitabilmente si finirebbe per non rispettare i bisogni dell’uno o dell’altro, o di entrambi!
  • Gli animali vengono addestrati a sopportare determinate interazioni con l’umano: FALSO! O quanto meno dovrebbe esserlo. Purtroppo esistono anche realtà in cui l’animale viene ancora considerato una proprietà dell’umano e quindi viene condizionato a subire interazioni non desiderate con l’uomo, ma questo è assolutamente ed indiscutibilmente errato! La grande forza degli IAA sta proprio nel fatto che si vengono a creare situazioni di contatto naturale e spontaneo tra animali di specie diverse, e da queste esperienze scaturiscono enormi benefici sia per l’umano che per l’animale.

Nel momento in cui l’animale non è libero di esprimersi e di scegliere il proprio stile di interazione, l’intervento è già fallito in partenza sotto ogni punto di vista, quello umano, quello animale e quello della relazione. Ovviamente, gli animali che collaborano con l’uomo in questo tipo di interventi hanno delle caratteristiche particolarmente sociali, ma si tratta di caratteristiche innate rinforzate da interazioni positive spontanee nel corso della vita, e il compito dell’operatore umano è quello di accompagnare il proprio animale in un’esperienza condivisa che non si basa né su costrizioni né su condizionamenti, ma solo sulla relazione profonda di fiducia, collaborazione e rispetto reciproco che si instaura tra l’uomo e l’animale.

E il Gatto? Come si colloca nel mondo degli IAA?

Il Gatto è un animale senza dubbio autonomo ed indipendente, non è un animale da branco, è un cacciatore solitario per cui lo spazio territoriale è di fondamentale importanza; ma il Gatto è anche un animale capace di creare intense relazioni sociali ed emotive con l’umano e con altri animali, in natura tende a vivere in colonie costituite anche da un numero piuttosto elevato di individui in cui vige la regola del rispetto degli spazi reciproci, quindi è un animale con cui si possono creare dei meravigliosi momenti di condivisione, purché ci sia il rispetto basilare delle sue necessità di specie.

Difficilmente un gatto si sentirà a proprio agio nell’essere trasportato in contesti sconosciuti per interagire con individui sconosciuti, molto probabilmente una situazione del genere gli creerebbe un forte stress, di conseguenza non è questa la tipologia di IAA da prendere solitamente in considerazione se vogliamo creare una situazione di interazione uomo-gatto.

La situazione ideale è quella in cui sia l’essere umano ad andare fisicamente in un contesto felino in cui trovi operatori esperti delle caratteristiche etologiche di questo specifico animale che lo guidino nell’interazione corretta con esso, nell’osservazione del comportamento naturale del gatto che può agire liberamente nel suo territorio scegliendo se e come approcciarsi all’uomo. Un incontro naturale e libero da entrambe le parti, supervisionato dall’equipe responsabile del progetto IAA (quindi non solo i coadiutori degli animali, ma anche tutte quelle figure professionali necessariamente coinvolte per garantire la sicurezza di tutti e il buon risultato dell’intervento), in cui ci sia uno scambio reale di contatto ed osservazione tra l’uomo ed il gatto. I gatti coinvolti saranno, ovviamente, individui che apprezzano il contatto con l’essere umano, lo cercano in alcune situazioni, e amano uno scambio relazionale sereno e rispettoso come deve essere.

Ci sono situazioni in cui può essere un’ottima soluzione quella di inserire dei gatti come membri stabili in un contesto vissuto anche da esseri umani, posto che la situazione venga debitamente analizzata e valutata da tutti i professionisti coinvolti: i progetti di IAA in cui ci sono gatti residenti sono spesso sorprendenti dal punto di vista della riuscita del progetto e dei benefici per entrambe le parti, umana ed animale, sviluppati nel tempo.

Si possono, inoltre, realizzare utilissimi progetti di EAA e AAA in cui si possa diffondere la conoscenza delle caratteristiche etologiche di questo animale meraviglioso, per rendere sempre più consapevoli le persone di come poter creare una relazione soddisfacente e rispettosa con l’animale Gatto.

In fine, bisogna prendere in considerazione anche quei casi in cui il gatto dimostri un’indole innata particolarmente sociale, un interesse verso l’umano che lo porti a seguirlo e cercarne il contatto in maniera importante anche al di fuori del suo contesto di riferimento sicuro: in questi casi, si può anche pensare di creare un binomio operativo uomo-gatto che possa spostarsi e quindi realizzare IAA in contesti differenti, sempre valutando molto attentamente le tipologie di situazione in cui si può venire a trovare l’animale e le necessità dimostrate dall’animale stesso. In questi casi, e solo dopo un’attenta valutazione da parte di un esperto, il gatto può essere un compagno di lavoro in maniera del tutto rispettosa delle sue necessità e dei suoi bisogni, senza che l’animale subisca alcuno stress.

L’obiettivo principale e fondamentale di ogni operatore di IAA è prima di tutto il rispetto del benessere e la conoscenza dell’animale, nell’ottica di creare un’interazione uomo-animale che sia veramente utile, soddisfacente e piacevole per tutti.

Categorie: 

Aggiungi un commento